Begotten - 1991

domenica 19 settembre 2010

Paragonarmi agli uochi toki

Cosa ne pensi della coerenza?
Assurdo volere a tutti i costi sviluppare una fedeltà ad un pensiero o ad una frase mentre tutto ciò che abbiamo intorno ci scorre incontro: vento, persone, luci e ombre, malattie, feste. Una persona coerente a tutti i costi mi fa notare che ieri dissi una certa frase che rappresentava un mio comportamento riferito a certe situazioni, o a certe condizioni che stabilitesi lo stesso giorno in cui quest'uomo mi sta parlando non mi hanno costretto a rispettare la mia promessa fatta a me stesso ma in compagnia di altri. Benissimo, tu mi fai notare quindi che in queste ore durante le quali ti ho confidato il mio pensiero io ho avuto il tempo di mangiare, riposarmi, ascoltare altri discorsi più o meno necessari a sviluppare ancora meglio la mia capacità di interpretare, non assorbire, informazioni, camminare, digerire, defecare svuotandomi le viscere dalle scorie, dormire, mangiare ancora e ascoltare ancora altri discorsi che come prima possono più o meno rendersi interessanti e complementarsi a tutti i miei pensieri sulla vita, la morte, la religione o sulla coerenza che tu mi sbatti in faccia ostentando superiorità, e infine ho anche avuto il tempo di tornare sui miei passi a dirti per caso che ciò che pensavo ieri ora non lo penso più perchè reazioni chimiche e confronti con altre persone che la pensano inevitabilmente in modo diverso da me sono state in grado di dirmi «Ma forse non è tutto qui, caro. Forse c'è dell'altro, non ti fermare, magari potresti crescere.» mentre tu sei solo in grado di riferirmi, che la mia coerenza si taglia come il burro sotto un coltello di maggiore densità, si taglia come un tonno tenerissimo sotto il tuo saggio grissino coerente, ma non ha importanza: di persone così ne ho già abbastanza intorno, e non ho voglia di spiegare ad ognuno di loro presi singolarmente che la mia coerenza si sviluppa su altre basi più solide del pensiero umano, più solide di un grissino, si basa sulla volontà di mettermi sempre in discussione, si basa sul dubbio, sull'errore, sullo sbaglio più o meno volontario, e sono coerente se dopo ogni mia scelta torno indietro sui miei passi a controllare se non ho per caso sbagliato strada, sicuramente se lo facessi tu, torneresti al primo bivio accorgendoti di aver sbagliato ad imboccare la via che intendevi prendere ma poi torneresti avanti fino al punto in cui ti sei reso conto di esserti sbagliato pur di rimanere coerente a tutti i costi. E sono coerente quando sbaglio, non mi impegno nel giudicarmi colpevole, vostro onore, l'imputato si reputa capace di intendere e di volere, e di volere intendere, intendiamoci, intende correggere i propri sbagli di volere, non era sua intenzione, vuole redimersi, intesi? E sono coerente quando ammetto di non esserlo, non sulle cose che per voi sono reliquie come le frasi, come il pensiero umano, no, io non sono coerente per voi, per niente, la coerenza è da vigliacchi impertinenti, io sono incoerente.

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